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FIABE  E RACCONTI

LA VERA STORIA DI SOFIA E POESIA - III CAPITOLO: L'INCONTRO.

2018-12-23 21:43

nonna Marina

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LA VERA STORIA DI SOFIA E POESIA - III CAPITOLO: L'INCONTRO.

Sofia e Poesia si incontrano e le due sorelle diventano grandi amiche ...

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Col passare del tempo, da quando il re era andato via, la giovane Sofia   aveva assunto il ruolo che un tempo era di suo padre.

Come il padre, era saggia e sempre lucida nelle sue decisioni ma una certa stanchezza aveva preso il sopravvento.

Avrebbe voluto sopra ogni cosa potersi confrontare con il padre ma questi non era più tornato indietro.

Solo sporadicamente giungevano notizie, quando si trovavano a passare viaggiatori provenienti dai paesi dove egli aveva soggiornato lungo il suo viaggio.

Sofia si chiedeva se fosse ancora vivo e se un giorno avrebbe potuto rivederlo.

Se lo chiedeva soprattutto quando si sentiva sopraffatta dalle preoccupazioni per il suo popolo.

Notava infatti che si era diffuso un certo malcontento a causa della rigidità del clima ma anche delle consuetudini e delle leggi.

La freddezza si era impadronita dei cuori delle persone che si rapportavano tra loro con indifferenza.

.Gli anziani si sentivano soli e abbandonati, non facevano altro che declamare le loro convinzioni e rimpiangere i tempi andati. I giovani erano scontenti e annoiati.   

Certi momenti si sentiva proprio arrabbiata nei confronti del padre e trovava un po’ di conforto parlando con la sua governante che, divenuta ormai anziana, era sempre disposta ad ascoltarla suggerendole spesso idee e soluzioni.

"Perché non parti a cercarlo?" - disse una volta mentre le pettinava i lunghi capelli guardando sorridente il viso di Sofia riflesso sullo specchio.

La ragazza ricambiò lo sguardo e vedendo anche il suo stesso viso, pensò: "Non sono più una ragazzina. Come sono cambiata in questi venti anni!"

"Non è una cattiva idea! In questo momento non ci sono grandi decisioni da prendere. I miei ministri se la possono cavare benissimo anche senza di me. Lascerò delle indicazioni sulle questioni principali. Farò presto a ritornare..."

Così parlava tra sé e sé e la governante la guardava in paziente attesa.    "Dunque?" - disse piegando leggermente il capo e fermando la mano sui capelli.

"Dunque ... parto. Tra due o tre giorni."

E così partì davvero e rimase sorpresa del buon ricordo che aveva lasciato il re suo padre nei paesi visitati.

Lei però si fermava molto poco, giusto il tempo di ristorarsi e rinfrescarsi un po’.

Così giunse rapidamente nel paese dove suo padre aveva posto fine al suo viaggio ma, ahimè, quando Sofia arrivò, seppe della recente morte dell’amato sovrano e, sgomenta e addolorata, stava per ripartire subito.   

Ma Poesia, cui giunse la notizia dell’arrivo di Sofia, si ricordò improvvisamente delle parole del padre e mandò i servi a richiamare la sorella invitandola in palazzo. Ma poi, visto che Sofia non sembrava dell’avviso di restare, corse lei stessa giù senza esitazione, incuriosita e allo stesso tempo attratta da quella figura slanciata e da quella chioma dorata.

Quando Sofia vide Poesia venirle incontro, dapprima non poté fare a meno di sorridere, vedendola così giovane, correre con tutti i capelli scarmigliati. Cominciò a pensare a come fare per sottrarsi a quell’invito senza essere scortese ma Poesia interruppe il filo dei suoi pensieri perché, accostatasi a lei, subito l’abbracciò e le raccontò delle ultime parole del padre, chiedendole perdono per non averla essa stessa cercata.

A quel punto Sofia pensò di accettare l’ospitalità solo per qualche giorno ma non fece i conti con la straordinaria vitalità di Poesia che aveva invece in mente di farle visitare le bellezze naturali e artistiche del suo regno.

La sera, rientrando da queste visite, Poesia accompagnava Sofia e si fermava un po’ a parlare con lei.  Quando calava la notte, dentro il grande silenzio circostante, le sorelle si ritrovavano ancora a parlare divenendo sempre più amiche, sebbene diverse, così diverse da non avere quasi nulla in comune. Persino i ricordi del loro padre restituivano un’immagine solo in parte simile giacché ciascuna di esse lo aveva conosciuto in un luogo e in una stagione diversi della vita.  Una cosa però avevano sicuramente in comune: l’amore per il proprio paese e l’interesse a migliorare le condizioni dei propri sudditi.

Per questo motivo il loro dialogo non si fermava a scambiare ricordi, emozioni, riflessioni, ma si spingeva fino a diventare un vero e proprio confronto. 

In realtà i problemi di Poesia sembravano opposti a quelli di Sofia: i suoi sudditi non sembravano affatto infelici ma erano insofferenti alle regole, disordinati. Temeva la principessa che a regnare sovrano da lì a poco sarebbe stato solo il caos.   

Sera dopo sera, il loro dialogo si fece più serrato, sincero, profondo, interessante ed utile.

Poesia capì cosa intendeva dire il padre quando le aveva detto che entrambe avrebbero potuto aiutarsi.

Sofia si fermò il tempo necessario per mettere a punto alcuni dei suoi suggerimenti ma ad un certo punto disse che veramente non poteva più restare, anche se, e lo pensava davvero, le avrebbe fatto molto piacere.

Durante quella permanenza, aveva anche partecipato alle serate danzanti organizzate da Poesia durante le quali aveva conosciuto tanta gente.Molti uomini, anche nobili o giovani ufficiali, rimasero incantati dalla sua bellezza ed uno in particolare riuscì a conquistarla.

Quando Poesia se ne accorse, fece di tutto per moltiplicare le occasioni di incontro riuscendo a portarli alla conclusione sperata: i due giovani decisero che si sarebbero sposati. Il giovane ufficiale sarebbe partito subito con Sofia e il matrimonio sarebbe stato celebrato appena arrivati.   

Allora Poesia, impartite le ultime disposizioni (di cui naturalmente aveva lungamente parlato con Sofia), decise di partire anche lei, insieme ai migliori orchestrali e danzatori che avrebbero allietato la cerimonia.

Accadde allora quello che tuttisotto sotto ci auguriamo per Poesia. Ella,  che pure era già stata circondata da numerosi appassionati pretendenti, trovò nel paese di Sofia, l’uomo che decise di sposare. Rimase il tempo necessario per contribuire con il suo caloroso temperamento ad aiutare Sofia nel suo difficile compito. Poi ripartì con il giovane conte che sarebbe diventato il suo sposo.  Negli anni le due sorelle si scambiarono un’intensa corrispondenza e periodicamente riuscivano pure ad incontrarsi.

Dal loro rapporto scaturì un arricchimento per entrambe e un miglioramento nel governo dei due paesi.  Questo non significa che divennero perfetti giacché la perfezione non è di questo mondo ma i sudditi di Sofia divennero più allegri e socievoli e quelli di Poesia più ordinati e riflessivi.   

Il fatto è che tanto Sofia che Poesia, oltre che tra loro, si confrontavano anche continuamente con i loro consorti, anch’essi diametralmente opposti a loro. Un confronto quasi sempre costruttivo ma a volte si trattava di discussioni interminabili che però alla fine aprivano scenari altrimenti sconosciuti, soluzioni di assoluta novità. 

Sia il regno di Sofia che quello di Poesia ne guadagnarono in pace e prosperità ma sopra tutto a guadagnare furono i loro figli e i figli dei loro figli.

I discendenti di Sofia e i discendenti di Poesia sono creature molto speciali.  Tuttora sono sparsi nel mondo. Confusi tra la gente, conviene comunque cercarli, riconoscerli e farseli amici. Li riconoscete perché negli occhi portano due luci in una: quella dell’intelligenza e quella del cuore.