Un solo re abitava nel pianeta
di porporavestito e di ermellino.
Giunto talmente stanco a quella meta
fece un gran sbadiglio il principino.
"Ma come ti permetti - disse il re -
così di sbadigliare al mio cospetto?
Esigo dai miei sudditi e da te
sempre ubbidienza e il massimo rispetto."
Il principino proprio non capiva
cosa intendesse dire Sua Maestà.
Attorno a lui non c’era anima viva
ma era quella la sua volontà.
Intorno il re si guardò indispettito
aveva solo voglia di comandare.
Per non rischiare d’essere smentito
"T’ordino -disse allora - di sbadigliare."
"Posso sedermi?" "T’ordino di sedere!"
"E interrogarti?" "T’ordino pure questo!"
"Su cosa comandate posso sapere?"
"Sulle stelle che vedi e tutto il resto."
Disse il principino: "E’sorprendente.,
di tutte queste stelle perdo il conto;
ma se davvero siete così potente
vi prego, regalatami un tramonto".
"Ma se io ordinassi a un generale
di volare come un uccel marino
lui mi guarderebbe proprio male,,
sarei preso da tutti per cretino.."
"Allora il mio tramonto non ci sarà?"
"Devi solo aspettare, giovanotto!
Stai certo che il tuo tramonto arriverà
Apparirà un po’ prima delle otto"
"Dunque che senso ha per me restare?"
"Ministro della giustizia ti farò!"
"Non c’è nessuno qui da giudicare"
concluse il principino e se ne andò.
(continua: vedi III episodio)