C’ERA UNA VOLTA UN ANATROCCOLINO
GROSSO, TOZZO E UN POCO BRUTTINO
A LUNGO LA MAMMA L’AVEVA COVATO
MA QUANDO NACQUE ERA PROPRIO SGRAZIATO!
È PROPRIO UN MOSTRO! - DICONO I VICINI,
E’ UN PO’ DIVERSO DAI SUOI FRATELLINI!
LA MAMMA ANATRA DICE: GUARDATE!
NON È COSÌ BRUTTO COME PENSATE!
E MENTRE VICINO SCORRE LENTO IL FIUME
CON TANTO AMORE GLI ACCAREZZA LE PIUME.
PASSANO I GIORNI E SON TROPPE LE OFFESE
LA MAMMA GLI DICE: VA VIA DAL PAESE!
COSÌ UNA NOTTE NEL BUIO PROFONDO
LASCIA IL CORTILE E VA VIA PER IL MONDO.
LE VECCHIE ANATRE DI UN GRANDE STAGNO
STANNO NASCOSTE E NON FANNO MAI IL BAGNO.
TRA LE ALTE CANNE HAN TROVATO RIFUGIO
E LO RICEVONO SENZA INDUGIO.
MA AHIMÈ AGLI SPARI DI UN CACCIATORE
VIENE ASSALITO DA UN GRAN TERRORE.
COL CUORE IN GOLA DAL GRANDE SPAVENTO
SCAPPA VELOCE COME FOSSE IL VENTO.
GLI DAN RIPARO IN UNA CATAPECCHIA
UNA GALLINA, UN GATTO E UNA VECCHIA.
MA NON HA FINE MAI LA DERISIONE
E LO DISPREZZANO IN CONTINUAZIONE.
VIENE L’AUTUNNO, DECIDE DI ANDARE
HA D’IMPROVVISO VOGLIA DI VOLARE.
VEDE PASSAR DEI CIGNI NEL RUSCELLO
NON HA MAI VISTO NULLA DI PIÙ BELLO.
NEL FREDDO INVERNO CONTINUA A PATIRE
MILLE SVENTURE CHE NON VI STO A DIRE.
LA PRIMAVERA È ORMAI ALLE PORTE
SENTE D’ESSERE PIU’ GRANDE E PIÙ’ FORTE.
COME D’INCANTO CON UN BALZO SOLO
APRE LE ALI E SPICCA IL SUO VOLO.
SCOPRE I PRATI FIORITI E ODOROSI
I LAGHI CINTI D’ALBERI FRONDOSI.
I TRE CIGNI RIVEDE ALL’IMPROVVISO
IO MERITO - PENSA - D’ESSERE UCCISO.
ABBASSA GLI OCCHI COME FA SPESSO
VEDE IL SUO CAPO NELL’ACQUA RIFLESSO.
NON RIESCE A CREDERE A QUEL CHE VEDE
NON È POSSIBILE! - MA SI RICREDE
SON COME LORO! - DICE CON STUPORE,
BATTE RAGGIANTE DI GIOIA IL SUO CUORE.BENVENUTO! - DICONO I CIGNI IN CORO
E DA QUEL GIORNO LUI VIVE CON LORO.
COL CUORE PIENO DI FELICITÀ
OR MOSTRA A TUTTI LA SUA BELTÀ.