Non era unica al mondo la sua rosa,
ora capiva che si era sbagliato.
Lo rattristò parechio questa cosa,
piangeva il principino addolorato.
Mentre piangeva lui sentì qualcuno
da sotto il melo che lo salutava.
Poiché guardando non vide nessuno
a chiedere: "Chi sei?" egli provava.
"Sono la volpe" - disse una vocina
"Gioca con me perché son triste e solo"
"Devi addomesticarmi però prima
e dopo se vorrai io ti consolo."
"Dimmi, cosa vuol dire addomesticare?"
"Non c’è cosa più bella in questo mondo
ma se tu ora mi stai ad ascoltare
ti svelerò un segreto e ti rispondo.
Anche se adesso a te io mi avvicino
resto solo una volpe assai normale,
tu per me soltanto un ragazzino
che non ha proprio nulla di speciale.
Ma noi ora ci diamo appuntamento
ad ogni giorno senza mai mancare.
Nell’aspettarti io sarò contento
e ti potrai pian piano avvicinare.
Come una dolce attesa quotidiana
io resterò in ascolto dei tuoi passi
potrei così uscire dalla tana
senza paura che tu mi sparassi."
Così la volpe fu addomesticata
ma giunse presto il tempo del saluto
"Io piangerò" - lei disse rattristata.
Lui chiese che guadagno avesse avuto.
"Quando riguarderò i campi di grano
io rivedrò i tuoi capelli d’oro,
saprò di non averti amato invano
e resterai per sempre il mio tesoro.
(continua nel dodicesimo episodio)