Adesso gli era tutto un po’ più chiaro
su quale fosse la sua vera meta,
che più di ogni altra cosa gli era chiaro
poter tornare presto al suo pianeta.
Sulla sua strada vide un capostazione
che comandava ai treni pieni di gente;
però non seppe dirgli la ragione
di quell’andar su e giù continuamente.
"Prendi una pillolina - gli offri un mercante -
che la tua sete placa immediatamente"
"Cercar la fonte trovo più interessante
e verso lei andar più lentamente.
Fu così che vide un aviatore
che nel deserto era precipitato,
doveva riparare il suo motore
ma nel frattempo si era addormentato.
"Disegnami una pecora, per favore"
Lui fu svegliato da quella vocina.
Così il disegno fece l’aviatore
però nascosta in una scatolina.
"Grazie, nel mio pianeta la porterò,
i semi del baobab deve mangiare,
non farli alzare tanto io dovrò
prima che ci posson soffocare."
Comincia la sua storia a raccontare,
lo ascolta l’uomo pieno di stupore,
del viaggio narra ogni particolare
e della gran bellezza del suo fiore.
"Ma può la pecorella mangiar la rosa?
E le sue spine la difenderanno?"
"Le pecorelle mangiano ogni cosa,
a nulla le sue spine serviranno"
Così il pilota chino sul motore
disse e il bambin si mise a singhiozzare.
Intenerito da quel gran dolore
lo prese il pilota a consolare.
(continua nel quattordicesimo episodio)