Cercò una soluzione l’aviatore:
"Anche una museruola potrei fare.
Così al sicuro mettiamo il tuo fiore,
non lo potrà la peora magiare"
Il piccolo di piangere cessò,
finì di raccontare la sua vita.
Ma silenzioso l’aviator restò,
aveva sete e l'acqua era finita.
"Ho sete anch'io, su, cerchiamo un pozzo."
"Ma un pozzo nel deserto troveremo?"
Sì. Di sicuro c’è. Sarà nascosto
e prima o poi, vedrai, lo scopriremo."
Dopo aver camminato per ore e ore
pian pian di stelle il ciel si illuminò.
"L’acqua può fare bene anche al cuore!"
seduto il principino sussurrò.
Stanco si stava per addormentare.
Lo prese tra le braccia l’aviatore,
riprese nella notte a camminare
sotto la grande luna e il suo chiarore.
Guardava in viso il bimbo addormentato
che al suo fior nel sonno sorrideva;
vide apparir un pozzo illuminato
dai primi raggi del sole che sorgeva.
A un pozzo di città era somigliante
col secchio e con la corda preparati,
con la carrucoletta cigolante:
sembrava un sogno per i due assetati.
Tirava su il secchio l’uomo e intanto
guardava l’acqua al sole risplendente.
Il cigolio sembrava fosse un canto
e bevve il principino avidamente.
E bevve pure a lungo l’aviatore,
parea color del miele il gran deserto,
facea quell’acqua tanto bene al cuore
come una festa, un dono, un concerto.